Settembre 1992, “la stagione dei bulloni”: una grande rivolta della base sindacale, operaia, contro uno dei peggiori accordi quadro fra Governo, Confindustria e Sindacati confederali, gli “Accordi del 31 luglio”. Come veri ladri han preso la loro decisione il giorno di chiusura delle fabbriche e di partenza per le ferie. Insomma approfittando dell’assenza dei derubati. La classe operaia, per quanto gravata da un decennio di sconfitte, reagì alla grande: gli scioperi spontanei, immediati, al rientro dalle ferie, dilagarono rapidamente in un movimento generalizzato e di violenta contestazione ai collaborazionisti sindacali. Quegli Accordi, infatti, oltre a seppellire la famosa “scala mobile” per i salari, ed aprire quindi una fase di riduzione dei salari reali (che si protrae sino ad oggi), costituivano una pesante svolta antioperaia sull’insieme degli aspetti normativi, contrattuali, sociali, e un salto nella “Concertazione” padronal-sindacal-governativa. Resta un capitolo fondamentale nello scontro di classe, resta un’esperienza di rivolta e autorganizzazione da riprendere nella fase attuale di precipitazione drammatica delle contraddizioni… Falce, martello e bulloni!
Il sindacato in trincea di Salvatore Tropea da La Repubblica del 26 settembre 1992