I due testi che pubblichiamo sono contributi emersi dal nostro dibattito sulla situazione attuale. Un tentativo di analizzare, capire cosa sta succedendo, e come si possano ricomporre delle forze sociali, di classe, per affrontare uno stato d’emergenza che sta aggravando pesantemente i livelli di controllo e oppressione.
Lottare sotto stato d’emergenza
Tornare a riflettere sulla questione repressione oggi, in piena crisi pandemica, non è semplice. L’incertezza, per non dire l’incognito, domina il futuro prossimo. Grande è il timore che questo regime emergenziale si proietti ben al di là delle sue esigenze causali, del periodo di confinamento e risoluzione sanitaria. Più in generale, vi è la percezione che ci si trovi in uno sconvolgimento profondo socio-economico: la stessa narrazione dominante insiste sul concetto “nulla sarà come prima”. Lasciarsi andare ad un esercizio previsionale sarebbe vano, puro gioco cerebrale…
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Punire senza sorvegliare
Preliminarmente, sgombriamo il campo dal semplice e dall’occulto, la strana coppia che orienta le visioni del mondo del nuovo, diffuso, oscurantismo; oggi più che mai occorre, dentro questa emergenza, essere fedeli a ciò che è davanti, cioè ragionare su quello che è sotto gli occhi di tutti e magari sfugge, e cercare di capirne il movimento…