Il canto politico-sociale rappresenta un fondamentale veicolo culturale di lotta. Espressione diretta del sentire e dell’agire stesso di ampi strati proletari, queste testimonianze hanno acquisito spesso ruolo di trasmissione fra generazioni, di bandiera al di là di confini ed epoche. E anche oggi esiste creatività militante, che anzi talvolta supplisce alle carenze politiche di un movimento di classe che fatica a ritrovare il suo cammino. Nostro intento è di riportarne frammenti, nella loro grande varietà, richiamandone la storia, la genesi – sia di contesto sociale, sia musicale.
Musiche e canti come cultura che alimenta le nostre lotte, le nostre speranze.
Primo d’agosto Mestre sessantotto
1 agosto’68/ 2 agosto’70, due date che marcano l’insorgere dell’autonomia operaia nel grande polo di Marghera. Mesi di dure lotte che culminarono in scontri di massa tutto attorno alla zona industriale. Una forza che crescerà negli anni successivi. Gualtiero Bertelli, cantautore anche dialettale, ha dato loro espressione, voce.
Liberare tutti
canzone di Pino Masi e di Alfredo Bandelli
Comandante Che Guevara
1 gennaio 1959, trionfo della rivoluzione cubana. Ancora oggi barlume di luce socialista fra le tenebre dell’abisso imperialista. La ricordiamo con la musica della Banda Bassotti, e la voce di Sigaro che resterà sempre vivo nelle nostre lotte. HASTA SIEMPRE LA REVOLUCION
Aprendimos a quererte desde la historica altura donde el sol de tu bravura le puso cerco a la muerte.Aqui se queda la clara, la entrañable transparencia de tu querida presencia, comandante Che Guevara.Tu mano gloriosa y fuerte sobre la historia dispara, cuando todo Santa Clara se despierta para verte. Aqui … |
Vienes quemando la brisa con soles de primavera para plantar la bandera con la luz de tu sonrisa.Aqui …Tu amor revolucionario te conduce a nueva empresa, donde esperan la firmeza de tu brazo libertario.Aqui … Seguiremos adelante Aqui … |
Dimmi bel giovane
Testo tratto dalla poesia “Esame di ammissione del volontario alla Comune di Parigi” di Francesco Bertelli (1871). Musica di autore anonimo, ripresa verosimilmente da melodie della tradizione popolare toscana. Risulta essere il primo canto politico del movimento operaio rivoluzionario. Ancor più significativo in quanto ispirato dalla prima vittoria insurrezionale di classe, La Comune del 1871.
Il testo di questa versione:
Dimmi bel giovane onesto e biondo dimmi la patria tua qual’è tua qual’èAdoro il popolo la mia patria è il mondo il pensier libero è la mia fe’ è la mia fe’La casa è di chi l’abita è vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi il tempo è dei filosofi La casa è di chi l’abita |
Addio mia bella casetta addio madre amatissima e genitor e genitorIo pugno intrepido per la Comune come Leonida saprò morir saprò morirLa casa è di chi l’abita è vile chi lo ignora il tempo è dei filosofi il tempo è dei filosofi La casa è di chi l’abita |
Gli accordi e il testo della versione originale:
La casa è di chi l’abita un ladro chi l’ignora La terra pei filosofi è di chi la lavora.Addio mia povera / capanna! Addio madre adorabile / e genitori Ti lascio, Angelica! / Ma il seno mio raddoppia i palpiti / di puro amorOvunque il gemito / del mio simile con forte spasimo / si fa sentir, come una folgore / col mio fucile chi n’è il colpevole / corro a ferir. Dimmi, buon giovine / così giocondo, Qual è l’industria/e il tuo tesor Per macchie ispide, / a notti brune, Se avvien che il turbine / più ruinoso |
E se paraclita / prece t’arresta, diletto giovine / che farai tu? L’opra più energica / che manifesta ai nostri posteri / gloria e virtù.O il giuro amabile / della tua bella non ti solletica / la mente e il cor? In petto brillami / più che una stella con sacro gaudio / di puro amor.Se poco è il numero dei tuoi compagni, e dai satelliti / vincer si fa? Col ferro vindice / morte accompagni ogni superstite / senza pietà. Nel dì terribile / della battaglia Se giungi al vespero / della vittoria La casa è di chi l’abita |
O cara moglie
Gli Sbronzi di Riace, O cara moglie
Testo di Ivan Della Mea
O cara moglie, stasera ti prego, dì a mio figlio che vada a dormire, perché le cose che io ho da dire non sono cose che deve sentir.Proprio stamane là sul lavoro, con il sorriso del caposezione, mi è arrivata la liquidazion, m’han licenziato senza pietà.E la ragione è perché ho scioperato per la difesa dei nostri diritti, per la difesa del mio sindacato, del mio lavoro, della libertà . Quando la lotta è di tutti per tutti |
Questo si è visto davanti ai cancelli: noi si chiamava i compagni alla lotta, ecco: il padrone fa un cenno, una mossa, e un dopo l’altro cominciano a entrar.O cara moglie, dovevi vederli venir avanti curvati e piegati; e noi gridare: crumiri, venduti! e loro dritti senza piegar.Quei poveretti facevano pena ma dietro loro, la sul portone, rideva allegro il porco padrone: l’ho maledetto senza pietà. O cara moglie, prima ho sbagliato, |
Coro delle mondine di Porporana
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Posted by Coro delle mondine di Porporana Sabato 27 ottobre 2018