La Fondazione La Rossa Primavera in occasione della Giornata Internazionale dei Rivoluzionari/e Prigionieri/e (*) vi invita a una iniziativa in solidarietà con la lotta del popolo palestinese, lunedì 19 giugno, alle 18,00, presso la sede di Via Mecenate 27 (M° Piazza Vittorio) a Roma.
L’ennesima aggressione israeliana a Gaza e le quotidiane azioni militari nella Cisgiordania occupata hanno lo scopo preciso di colpire le nuove leve della Resistenza, giovanissimi combattenti di gruppi armati, come la Fossa dei Leoni e il Battaglione Ramallah, che tengono alto il livello dello scontro, arginando la prepotenza dell’occupante il cui governo appoggia ormai apertamente le azioni dei coloni illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme con l’obiettivo di arrivare a una definitiva colonizzazione di tutta la Palestina.
Ricordiamo in particolare i quattro giovani combattenti del FPLP uccisi in un raid dell’esercito di occupazione israeliano nel campo profughi di Jenin e la morte di Khader Adnan, esponente di spicco del Jihad, morto in carcere dopo 86 giorni di sciopero della fame. Il suo sacrificio ci ricorda anche l’attualità di casa nostra e lo sciopero condotto da Alfredo Cospito (sospeso proprio perché il 19 giugno Alfredo tornerà in tribunale a Torino per un riesame della sentenza di condanna che potrà essere decisivo per la battaglia contro il 41bis e contro l’ergastolo ostativo).
Gli scontri si sono acuiti nella ricorrenza della Nakba, la “catastrofe”, come viene chiamata in Palestina la pulizia etnica delle popolazioni palestinesi da parte delle milizie sioniste nel 1948. Una data fondante per la Resistenza palestinese che da allora è al centro della lotta più generale che investe tutto il Medio Oriente contro l’oppressione dell’imperialismo occidentale. E grande significato e valenza ha assunto sul piano internazionale, diventando un riferimento per molti movimenti rivoluzionari.
Un esempio di questa connessione è Georges Abdallah. Comunista combattente in Libano a fianco del movimento palestinese, dopo l’invasione israeliana del 1982 decise con la sua organizzazione, le FARL (Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi) di portare la guerra in Europa, nei centri dell’imperialismo con alcune azioni audaci che colpirono al massimo livello del potere. Arrestato nel 1984 è tuttora prigioniero in Francia. Negli anni si è sviluppato in suo favore un ampio movimento di solidarietà, locale e internazionale. E questo proprio in virtù della sua militanza coerente e della sua solidarietà internazionalista, espressa anche nei confronti dei nostri/e prigionieri/e storici/e. La spirale repressiva dei nostri giorni si è inventata un nuovo processo nei suoi confronti, a Trieste, per fatti ormai prescritti da decenni.
L’episodio più atroce dell’invasione israeliana del Libano del 1982 fu la strage nei campi profughi di Sabra e Chatila, al centro del documentario di Eliana Riva, perpetrate contro le famiglie dei Fedayn, vecchi donne e bambini inermi, da parte delle milizie Falangiste libanesi con la copertura dell’esercito sionista.
Oltre al video presenteremo anche un’esposizione fotografica sulla situazione dei campi profughi palestinesi in Libano, a cura di Thomas Kucovec.
Della situazione attuale in Palestina parlerà Bassam Saleh, giornalista e presidente della associazione Amici dei prigionieri palestinesi, mentre Alessandro Pera leggerà alcune poesie di Mahmoud Darwish, storico simbolo della cultura palestinese, e un rappresentante del Sri ci aggiornerà sulla vicenda di Georges Abdallah.
L’ennesima aggressione israeliana a Gaza e le quotidiane azioni militari nella Cisgiordania occupata hanno lo scopo preciso di colpire le nuove leve della Resistenza, giovanissimi combattenti di gruppi armati, come la Fossa dei Leoni e il Battaglione Ramallah, che tengono alto il livello dello scontro, arginando la prepotenza dell’occupante il cui governo appoggia ormai apertamente le azioni dei coloni illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme con l’obiettivo di arrivare a una definitiva colonizzazione di tutta la Palestina.
Ricordiamo in particolare i quattro giovani combattenti del FPLP uccisi in un raid dell’esercito di occupazione israeliano nel campo profughi di Jenin e la morte di Khader Adnan, esponente di spicco del Jihad, morto in carcere dopo 86 giorni di sciopero della fame. Il suo sacrificio ci ricorda anche l’attualità di casa nostra e lo sciopero condotto da Alfredo Cospito (sospeso proprio perché il 19 giugno Alfredo tornerà in tribunale a Torino per un riesame della sentenza di condanna che potrà essere decisivo per la battaglia contro il 41bis e contro l’ergastolo ostativo).
Gli scontri si sono acuiti nella ricorrenza della Nakba, la “catastrofe”, come viene chiamata in Palestina la pulizia etnica delle popolazioni palestinesi da parte delle milizie sioniste nel 1948. Una data fondante per la Resistenza palestinese che da allora è al centro della lotta più generale che investe tutto il Medio Oriente contro l’oppressione dell’imperialismo occidentale. E grande significato e valenza ha assunto sul piano internazionale, diventando un riferimento per molti movimenti rivoluzionari.
Un esempio di questa connessione è Georges Abdallah. Comunista combattente in Libano a fianco del movimento palestinese, dopo l’invasione israeliana del 1982 decise con la sua organizzazione, le FARL (Frazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi) di portare la guerra in Europa, nei centri dell’imperialismo con alcune azioni audaci che colpirono al massimo livello del potere. Arrestato nel 1984 è tuttora prigioniero in Francia. Negli anni si è sviluppato in suo favore un ampio movimento di solidarietà, locale e internazionale. E questo proprio in virtù della sua militanza coerente e della sua solidarietà internazionalista, espressa anche nei confronti dei nostri/e prigionieri/e storici/e. La spirale repressiva dei nostri giorni si è inventata un nuovo processo nei suoi confronti, a Trieste, per fatti ormai prescritti da decenni.
L’episodio più atroce dell’invasione israeliana del Libano del 1982 fu la strage nei campi profughi di Sabra e Chatila, al centro del documentario di Eliana Riva, perpetrate contro le famiglie dei Fedayn, vecchi donne e bambini inermi, da parte delle milizie Falangiste libanesi con la copertura dell’esercito sionista.
Oltre al video presenteremo anche un’esposizione fotografica sulla situazione dei campi profughi palestinesi in Libano, a cura di Thomas Kucovec.
Della situazione attuale in Palestina parlerà Bassam Saleh, giornalista e presidente della associazione Amici dei prigionieri palestinesi, mentre Alessandro Pera leggerà alcune poesie di Mahmoud Darwish, storico simbolo della cultura palestinese, e un rappresentante del Sri ci aggiornerà sulla vicenda di Georges Abdallah.
(*) La Giornata Internazionale dei Rivoluzionari/e Prigionieri/e, è stata istituita dal Partito Comunista Peruviano (Sendero Luminoso) in onore dei circa 300 prigionieri/e massacrati dall’esercito per reprimere la resistenza organizzata all’interno delle carceri di El Fronton e Callao tra il 18 e il 19 giugno 1986. La denominazione originaria data dal PCC_SL era “Giornata dell’eroismo rivoluzionario.
