A più di 110 giorni di sciopero della fame, la battaglia di Alfredo Cospito ha avuto risultati inimmaginabili. Il 41bis, l’ergastolo ostativo, e più in generale la deriva securitario-repressiva che aggredisce ormai qualsiasi forma non solo di lotta ma anche solo di dissenso e di contestazione, si sono imposti come mai prima d’ora al centro del dibattito pubblico. Si è svelato come queste forme di detenzione siano semplicemente e crudelmente mezzi di tortura che coniugano la peggiore eredità medievale a una metodologia “asettica” da incubo distopico.
Il gran merito di Alfredo è stato quello di porre la lotta in termini radicali, offrendo la sua vita come atto rivoluzionario e cercando il coinvolgimento sociale e politico. Messaggio che si è dimostrato potente per la sua coerenza. Così si è giunti a una forte mobilitazione in molte città italiane e anche all’estero. Di seguito riportiamo alcuni testi significativi relativi a tali mobilitazioni.