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Antonio Gustini

24 ottobre 1956 – 14 dicembre 1984 (viale Marconi)

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È la sera del 14 dicembre 1984 quando in viale Marconi, a Roma, due guardie giurate della Metro Security Express scendono da un furgone blindato, lasciando a bordo un loro collega. Devono ritirare i sacchi contenenti i due miliardi di lire dell’incasso di un grande supermercato. Ad attenderli all’uscita c’è un commando delle Brigate Rosse per la costruzione del Partito Comunista Combattente. Ma l’esproprio per autofinanziamento fallisce. Scoppia una sparatoria in cui muore, a ventotto anni, Antonio Gustini, mentre un’altra militante, Cecilia Massara, è ferita e catturata. Gli altri compagni riescono a fuggire. I due metronotte, feriti, vengono ricoverati in ospedale. Al funerale di Antonio decine di poliziotti fotografano e schedano i partecipanti.
Antonio, nato a Roma e vissuto con la famiglia nella zona di Val Melaina, per un periodo si era trasferito dai nonni in campagna, nella provincia di Napoli, a causa dei continui conflitti con padre. Si era poi iscritto alla Facoltà di Agraria a Perugia, e per un periodo aveva lavorato come operaio alle ferrovie, addetto alla manutenzione dei binari. Dopo avere per un periodo frequentato le strutture di movimento di Val Melaina, dal 1980 milita nel settore logistico delle Brigate Rosse. Nei primi anni Ottanta le Brigate Rosse iniziano a essere smembrate dagli arresti, dall’uso sistematico della tortura da parte dello Stato e dalle divisioni interne. Nel 1982 Antonio entra in clandestinità, perché colpito da un mandato di cattura. In quello stesso anno le Brigate Rosse annunciano la “ritirata strategica”, ovvero un periodo «di riflessione critica in cui l’avanguardia rivoluzionaria dovrà adeguare l’impianto teorico e la linea politica alle mutate condizioni, ritirandosi in seno alle masse e costruendo al loro interno un sistema di potere», senza però abbandonare la lotta armata. Nel dibattito che segue, si vanno delineando due concezioni del processo rivoluzionario e dei compiti delle avanguardie che sempre più si divaricano. Sono definite Prima e Seconda posizione. Le divergenze riguardano questioni di strategia e di tattica, bilancio del passato e attività futura. Nel novembre 1984 viene diffuso l’opuscolo Brigate rosse Partito Comunista Combattente. Un’importante battaglia politica nell’avanguardia rivoluzionaria italiana. In questo dibattito, che nell’anno successivo porterà alla frattura dell’organizzazione, Antonio si riconosce nella posizione maggioritaria, quella della Prima posizione, le BR-PCC.

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Antonio Gustini
Unità 16 dicembre
Antonio Gustini a Perugia durante l'università